21 Novembre 2024
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Brevi cenni storici

La Torre di Pisa

L´architettura
Al di là della celeberrima pendenza, vera e propria sfida arditissima alle leggi della statica, il campanile del Duomo é un edificio singolarissimo ed unico nel suo genere, sia per l´alto valore storico artistico delle sue forme, sia per la sua peculiare ubicazione nel contesto di quella vasta ed altrettanto singolare area nota come Piazza dei Miracoli. L´edificio occupa una posizione defilata rispetto alla Cattedrale, e sorge tra la zona absidale e la parte sud orientale del transetto di quest´ultima. Si tratta di una collocazione non usuale - di norma, il campanile si erge infatti vicino alla facciata o lungo un fianco delle chiese - se pure non isolata, poiché la si ritrova in alcuni complessi pisani ed altri edifici italiani.
In questo caso, essa acquista, tuttavia valore e spiegazione inediti in rapporto alla dislocazione delle altre emergenze monumentali nell´area della Piazza dei Miracoli.
L´altezza elevata, ne faceva assumere anche la funzione di vero e proprio fulcro visivo: con la sua mole slanciata, il campanile risultava in realtà ben visibile da ogni parte della piazza, e, probabilmente, anche dal fiume Arno, assumendo in tal modo sia la funzione di collegamento tra la città e la piazza, ubicata in una zona decentrata del nucleo urbano, sia la funzione di faro, punto di riferimento e vedetta e, infine, di simbolo autorevole dell´orgoglio civico e religioso della comunità cittadina.

L´edificio

L´edificio attuale, risultato di una lunga vicenda costruttiva ed oggetto nel corso dei secoli di numerose campagne di restauro, volte in primo luogo a contenere i pericoli di crollo sollevati dalla evidente pendenza, é costituito da un corpo cilindrico di muratura, circondato da loggiati con archi e colonne che poggiano sul tronco di base e sono sormontati da una cella campanaria. Il corpo centrale della struttura é composto da un cilindro cavo, costituito da un paramento esterno in conci sagomati in calcare di San Giuliano bianco e grigio, un paramento interno, anch´esso in pietra verrucana lavorata e, compresa fra questi, una zona anulare di muratura. All´interno di questa zona di muratura é ricavata una scala elicoidale che, con 293 scalini, monta fino al sesto loggiato, dove il pozzo interno é concluso da una volta con un occhio centrale per il passaggio della luce, consentendo l´accesso alla cella campanaria soprastante e, nei tratti intermedi inferiori, ai diversi loggiati. I sei loggiati impostati sul tronco di base, con questo e con la cella campanaria, suddividono la torre in otto segmenti, che vengono detti ordini. Quello inferiore é animato da un giro di arcate cieche, impostate su semicolonne che includono sotto l´arco un compasso a losanga intarsiato di marmi policromi, contenente al centro una rosetta a rilievo. Il sodo murario é interrotto dall´apertura di alcune strette finestre a monofora e, verso ovest, dall´unica porta di accesso: un vano rettangolare incorniciato da un architrave. Sopra l´architrave, un arco falcato con archivolto intagliato, posa su due capitelli in prosecuzione degli stipiti, formando una edicola contenete il busto di una Madonna con il Bambino di epoca trecentesca. Ai lati del portale, alcuni fregi figurati con decorazioni animali e mostruose, e con una singolare raffigurazione di navi (il Porto Pisano?), accompagnano l´epigrafe commemorativa della fondazione dell´edificio.

La pendenza

Il problema della pendenza é quello che più di ogni altro ha affascinato ed incuriosito, nel corso del tempo, visitatori, appassionati d´arte e studiosi e che ha reso celeberrimo ovunque questo monumento.
Tutto ciò anche in virtù del fatto che le stesse ragioni dell´inclinazione dell´edificio serbano a tutt´oggi numerosi misteri.
A lungo gli esperti si sono dibattuti, soprattutto nel secolo scorso, sulla questione se tale inclinazione fosse legata ai problemi statici posti dall´edificio durante la sua erezione: in altre parole, se la pendenza della torre, costituisse un effetto appositamente voluto dal suo costruttore o viceversa, fosse il frutto in un imprevedibile o comunque inevitabile progressivo cedimento del terreno.
Nel corso di questo ultimo secolo, le misurazioni sempre più accurate dell´edificio e le indagini condotte con mezzi diversi sul sottosuolo, unitamente alle indagini storiche e archivistiche, hanno consentito di approdare a qualche certezza, se pure non definitiva. Pare ormai certo che la torre sia stata inizialmente concepita come un edificio dritto e che il suo cedimento si sia tuttavia manifestato sin dalle fasi iniziali dei lavori. Lo sprofondamento fu da subito legato alle particolari caratteristiche morfologiche del terreno sottostante, composto da più strati di materiali argillosi e di deposito, attraversati, a circa un metro di profondità, da falde d´acqua sotterranee. A tali conclusioni si giunge osservando, oltre alla composizione del terreno, le correzioni apportate ad ogni piano dell´edificio. Quello che pare certo, in base alle sporadiche notizie che possediamo, é che, nel corso dei secoli, l´oscillazione dell´edificio sia stato minimo, avendo esso probabilmente trovato un proprio assestamento sul suolo. Tale situazione é confermata dall´accurato rilevamento compiuto nel 1817 da due studiosi inglesi, Cresy e Taylor. Pochi anni più tardi, nel 1838, dovette tuttavia verificarsi un evento che comportò una brusca accelerazione del moto oscillatorio dell´edificio, riaprendo la necessità di risoluti interventi di tutela. A questa data fu infatti deciso, in base ad esigenze di natura storica ed estetica, di liberare la base del campanile dalla coltre di terra che la occultava da secoli. Tale intervento, che sortì l´effetto di far perdere alla torre l´equilibrio acquisito, prevedeva anche lo smantellamento degli edifici e delle strutture che sorgevano vicino alla costruzione, e, soprattutto, il prosciugamento dell´acqua stagnante che perennemente circondava l´ingresso dell´edificio. Le successive misurazioni, documentarono un incremento di pendenza di circa 20 centrimetri: nei 267 anni intercorsi tra i rilievi di Giorgio Vasari del 1550 e quelli dei due inglesi, nel 1817, l´inclinazione era aumentata di soli cinque centimetri. L´accelerazione del movimento di pendenza durò alcuni anni dopo i lavori del 1838, per poi tornare a decrescere nella misura di circa un millimetro l´anno. Nel corso del XX secolo, il miglioramento delle conoscenze e delle strumentazioni tecniche, unitamente all´interessamento delle autorità governative e di tutela, hanno promosso studi, ricerche e persino interventi straordinari.

Le misure della Torre

Il monumento é alto 58,36 metri sul piano di fondazione, ed oltre 55 fuori terra. Il suo peso é stato calcolato in 14.453 tonnellate, Il baricentro si trova 22,6 metri al di sopra del piano di fondazione. La fondazione ha un diametro esterno di 19,58 metri; il foro centrale é di 4,5 metri. L´area della fondazione anulare é dunque di 285 metri quadrati; la pressione media sul terreno di 497 kPa. L´inclinazione attuale e di circa 55° e cioé circa il 10%; il valore corrispondente alla eccentricità sui carichi sul piano di fondazione é di 2,3 metri.

Testo tratto dal sito web dell´Opera della Primaziale Pisana
La Torre pendente in Alabastro di Volterra
La più grande opera d´arte in alabastro al mondo

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